Estremamente interessante appare il bando 2021, dell’Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), inerente la concessione di contributi a iniziative di sensibilizzazione ed educazione alla cittadinanza globale proposte da enti territoriali e organizzazioni della società civile (https://www.aics.gov.it/news/2021/67056/).

Le finalità che il bando vuole perseguire sono di estremo interesse e rilievo:

  • a) Rafforzare, a livello locale, la conoscenza degli SDG’s – i 17 Sustainable Development Goals (https://asvis.it/goal-e-target-obiettivi-e-traguardi-per-il-2030/) – gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, lavorare alla loro implementazione e sensibilizzare sui temi della solidarietà internazionale;
  • b) Promuovere, azioni, comportamenti e forme di partecipazione attiva volti alla tutela dell’ambiente, alla lotta ai cambiamenti climatici e alla mitigazione dell’impatto antropico sull’ambiente naturale (riconducibili almeno agli obbiettivi da 12 a 17);
  • c) Contribuire a contrastare fenomeni di odio, intolleranza e discriminazione valorizzando la diversità in ogni sua accezione e promuovendo l’interazione culturale, sociale ed economica, al fine di favorire il consolidarsi di una società inclusiva (obbiettivi 1, 5 e 10).

I precedenti ambiti di intervento potrebbero tranquillamente essere ricompresi nella prossima programmazione delle amministrazioni territoriali che, come ben sappiamo confluiranno nel Piano integrato di attività ed organizzazione (Piao).

Le bozze di decreti, linee guida e piani-tipo che stanno circolando in questi giorni collocherebbero i tre macrotemi precedentemente descritti nella sezione 2 del Piao, rubricata «Valore Pubblico, Performance e Anticorruzione» e, più precisamente, nella sottosezione «Valore Pubblico».

La prima impressione è che tutto sia fantastico. L’Aics propone le principali direttrici d’intervento, gli enti trovano le risorse per realizzarli (i progetti, infatti, posso essere coperti fino al 90 per cento con i contributi dell’Agenzia) e il Piao ha una specifica sezione nella quale indicare questi obiettivi riconducibili alla dimensione di valore pubblico (si legge nella bozza di Dm che «gli obiettivi di valore pubblico riguardano l’incremento del benessere economico, sociale, educativo, assistenziale, ambientale, a favore dei cittadini e del tessuto produttivo», quindi, in perfetta sintonia con le finalità del bando Aics). Ancora
più fantastico è il fatto che da anni a livello internazionale e nazionale si sta lavorando a sistemi di indicatori con i quali misurare il raggiungimento di questa tipologia di obiettivi, non classici indicatori economici, ma bensì indicatori di benessere equo e solidale (Bes). A rompere l’idillio sono intervenuti proprio quei provvedimenti in bozza, innanzi citati, riconducibili all’articolo 6 del Dl 80/2021, normativa di riforma dei sistemi programmatori delle pubbliche amministrazioni.

Nell’attuale versione del decreto del ministro della Funzione Pubblica si legge: «gli indicatori di outcome/impatti, anche con riferimento alle misure di benessere equo e sostenibile (Sustainable Development Goals dell’Agenda ONU 2030; indicatori di benessere equo e sostenibile elaborati da Istat e Cnel), non si applicano ai Comuni».

Quindi da una parte un Ministero incentiva – a livello territoriale – la promozione di politiche pubbliche bastate sugli SDG’s (Aics è una agenzia del ministero degli Affari Esteri), dall’altra un altro Ministero (Funzione Pubblica) piccona gli interventi del primo; quanta armonia.

Personalmente ritengo che costruire politiche pubbliche attorno a BES ed SDG’s sia utile, etico e fondamentale. Termine ultimo per la presentazione – a mezzo Pec bando.ecg@pec.aics.gov.it – dei progetti le ore 13.00 del 09 febbraio 2022.

Fonte: Rubrica Tributi e Bilanci a cura di Anutel.