La Sezione Consultiva per gli Atti Normativi del Consiglio di Stato  si è espressa proposito del PIAO, nell’adunanza dell’8 febbraio 2022 e del 17 febbraio 2022  e pubblicato il 2 marzo 2022.

La Sezione esprime parere favorevole agli obiettivi di semplificazione del PIAO ma evidenzia con circostanziate valutazioni come:  “… dall’impostazione scelta dall’Amministrazione deriva un’incertezza  sostanziale sullo svolgimento attuativo” suggerendo correttivi e integrazioni da parte dell’Amministrazione.

Su questo, la Sezione, si è riservata di esprimere un successivo parere, una volta acquisite le informazioni da parte dell’Amministrazione.

Il punto della situazione

Nell’articolo 6, comma 5, del decreto-legge n.80 del 9 giugno 2021 (poi convertito, con modificazioni, dalla legge 113 comma 6, del 6 agosto 2021, si fa riferimento al Regolamento per individuare e abrogare gli adempimenti relativi ai Piani che devono essere assorbiti dal Piano integrato di attività e organizzazione.

Nonostante il parere favorevole, il Consiglio di Stato ha sottolineato anche la necessità di apportare correzioni e modifiche all’assetto giuridico e normativo per rendere il PIAO uno strumento operativo, che punti alla semplificazione per le amministrazioni.

Gli aspetti problematici

Il nodo sta nel fatto che l’art. 6, d.l. n.80/2021 affida al Regolamento il compito di individuare e abrogare tutti gli adempimenti precedenti, che ora dovranno confluire nel nuovo PIAO.

Tuttavia non dà indicazioni su quali sono le disposizioni di legge che verranno abrogate con l’entrata in scena del Regolamento. Un’ulteriore criticità è che non reca le norme generali per disciplinare questo nuovo scenario amministrativo.

Allora, a quale quadro normativo dovranno riferirsi le PA tenute a compilare il PIAO?

Il quadro di riferimento è quello proposto dal Piano Tipo (di cui sempre all’art.6 del d.l. 80 del 2021) che quindi non va più considerato una linea guida esemplificativa.

Viceversa, diventa un’indicazione normativa, perché riporta, nei fatti, le informazioni complete sul da farsi, che nell’articolo 6 risultano carenti. Per questo è necessaria una verifica di fattibilità, anche se potrebbero occorrere modifiche al Piano Tipo.

L’obiettivo del PIAO deve essere quello di adottare uno strumento di miglioramento dell’organizzazione e dell’azione delle pubbliche amministrazioni e non di fare un semplice esercizio burocratico rispetto agli adempimenti precedenti.

Per conoscere nei dettagli il parere del Consiglio di Stato

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Guarda il contributo video del Dott. Santo Fabiano sull’argomento “Il Consiglio di Stato “ferma” il PIAO”